Percorso accidentato, pay attention!!!
Percorso accidentato, pay attention!!!

Percorso accidentato, pay attention!!!

Lo so, il grafico postato sotto è particolarmente caotico ma questa settimana è effettivamente criptica. In finanza, a maggior ragione, occorre ribadire che nessuno conosce il futuro e che quanto scritto qui serve solo a valutare dati attraverso tecniche di analisi di dati oppure grafici che si basano su concetti statistici e non di causa/effetto simili a quelli presenti nella fisica naturale! Non necessariamente le conclusioni a cui perviene un metodo di analisi poi si realizzano sul mercato. Ma allora a cosa servono? Semplicemente a farsi un’idea di come potrebbero andare le cose e, inoltre, a dirci che se utilizziamo determinati metodi statisticamente, dopo numerose operazioni, saranno più le volte che porteremo a casa un guadagno che non una perdita. Trattasi di statistica, non di certezza!

Ok, detto ciò, passiamo all’analisi del grafico settimanale che a mio modo di vedere nasconde diverse insidie.

Capisco che dopo una chiusura settimanale col botto il rischio che corro è di passare o per disfattista oppure minimo per menagramo ma, come spiegato a febbraio, non siamo qui per ingraziarci necessariamente i lettori ma per dire la nostra basandoci sui dati oggettivi. Partiamo con la prima analisi (colore arancione): la candela di questa settimana non ha fatto altro che ricucire lo strappo di due settimane fa (detto in gergo “GAP” ossia un’area in cui non si è segnato prezzo, un vuoto non percorso dai prezzi durante le contrattazioni a mercati aperti). Una regola dell’analisi tecnica recita che il mercato tende sempre a chiudere i gap nel breve medio-medio termine. Quindi, semmai, la candela di questa settimana rischia di essere nulla più di una incombenza che gli operatori sentivano di doversi togliere dalle scatole prima di ulteriori ribassi. Ovviamente le regole statistiche non è che si realizzino sempre ma è anche vero che, se molti operatori le seguono, diventano market driven ed alla fine si realizzano per il semplice fatto che tutti agiscono di conseguenza! In definitiva, questa candela non ha tutta l’affidabilità che l’investitore medio potrebbe pensare, sarà necessaria almeno un’altra settimana di rialzi decisi (e non fino a martedì mercoledì per poi scendere in chiusura di settimana come spesso accaduto negli scorsi quattro mesi)!

Altra analisi, il testa e spalle. Una configurazione notoriamente ribassista è il testa e spalle, come indicato dalle frecce rosse (un massimo relativo, un massimo assoluto di periodo ed, infine un nuovo massimo relativo inferiore al precedente, che altrimenti non sarebbe stato “assoluto di periodo”). Questa figura permette di delineare un momento in cui si genera il segnale, ossia la rottura al ribasso della linea del collo (quella inclinata discendente, tratteggiata in blu), e un obiettivo determinato dalla distanza tra il minimo da cui parte la seconda spalla (a destra) che deve essere pari alla distanza che passa tra il massimo assoluto e la linea del collo. In pratica le due linee verticali tratteggiate in blu sono di pari lunghezza e la parte bassa della seconda traccia l’obiettivo del prezzo. Senza andare ulteriormente oltre, perché la conferma deve essere data anche dai volumi ma non vogliamo confondervi con ulteriori tecnicismi (li tratteremo in seguito nella sezione formativa del corso di analisi tecnica). Da quanto scritto fino ad ora, ne deriva che l’obiettivo della configurazione sarebbe dovuto essere 3.400 punti circa. Chiaramente, come per il resto nulla vieta che il mercato faccia diversamente ma vale la pena specificare che questa configurazione è tra le più affidabili.

Sarei però oltremodo stolto se non facessi la prova del nove con altri indicatori, proviamo con il Buffet Indicator. Di seguito il grafico.

Come possiamo notare, fino ad ora tutti i movimenti al rialzo sono partiti da un minimo sotto la media storica del Fairly Valued (0%) per poi concludersi a ridosso (o superandola) di quella determinata dal doppio della deviazione standard (linea rossa tratteggiata sopra il 60%). I massimi terminal di movimento li ho evidenziati con la lettera “M”. Dopo un massimo di movimento principale, i minimi si sono sempre creati con un doppio movimento secondario, prima sotto la linea dello 0% (“X”) e poi in prossimità del doppio della deviazione standard negativa (“O”). Il movimento in corso, in piena politica restrittiva come non si vedeva da oltre un ventennio e inflazione altissima, raffigura un mercato che prezza ancora un buon 30% in più della linea che definirebbe un mercato Fairly Valued (correttamente prezzato rispetto al PIL USA).

Cosa ci indica il buon senso? Che potrebbe essere che tutto quanto asserito non si verifichi e che magari è iniziato un rialzo che ci porterà a vedere nuovi massimi assoluti ma che per lo meno è più probabile che prima i mercati stornino in modo da violare al ribasso la linea dello 0%, generando un minimo “X”, e che poi possano rimbalzare (magari vedendo anche nuovi massimi come tra il 2003 e il 2008) per poi scendere ancora e sperimentare il nuovo minimo “O” dell’indice di Buffet! Vale la pena puntualizzare, infatti, che anche se il massimo successivo dell’indice di Buffet non è assoluto (come nel 2008) in realtà il mercato un nuovo massimo assoluto potrebbe realizzarlo. Ciò si spiega perché, anche durante una fase di storno dei mercati finanziari in realtà il PIL annuale (che prima dello storno saliva meno dei prezzi sui mercati finanziari) in realtà ha continuato a crescere rendendo più contenuto il rapporto “capitalizzazione complessiva dei mercati/GDP” (GDP è il PIL nei paesi anglosassoni). In pratica, mentre l’andamento del PIl oscilla ma meno dei mercati finanziari, salendo in modo più costante, i mercati finanziari realizzano maggiori strappi tra momenti di sopravvalutazione e sottovalutazione rispetto al livello FAIRLY VALUED (prezzi correttamente valutati) rispetto all’economia reale. L’indice di Buffet analizza proprio questo fattore, momenti di sopravvalutazione (sopra la linea dello “0%”, FAIRLY VALUED) e di sottovalutazione (sotto lo “0%”) sempre, lo ricordiamo, in merito a tutti i titoli quotati sui mercati USA!

Naturalmente tutti speriamo che questa volta la statistica non si realizzi ma, dovendo investire nei prossimi giorni, lo farei programmando a lunghissimo termine (minimo 10 anni)!!!

Bye.

Casper
Author: Casper

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