L’andamento degli indici USA di questa settimana configura un atteggiamento di strana attesa che sembra tutt’altro che il frutto di un momento di stasi (infatti la volatilità, sebbene in diminuzione, resta piuttosto alta: 23,12).
La strana attesa di questi giorni può considerarsi più un punto di equilibrio di un braccio di ferro tra i rialzisti, stregati come sempre da un fantomatico rally di natale, e da coloro che pensano che la recessione del prossimo anno possa farci vedere nuovi minimi di mercato. Chiaramente non è facile prevedere chi vincerà, spesso hanno la meglio quelli con la vision più lunga perché in fondo anche le tendenze a brevissimo, prima o poi, si allineeranno a quelle di medio-lungo! Perché tentare un guadagno su una tendenza di 4 o 5 settimane sapendo che poi tornerà a scendere? Senza considerare che il rally di natale è spesso utilizzato dai gestori dei grandi fondi e sicav, che approfittano degli ultimi rialzi per aggiustare le performance di fine anno da consegnare ai clienti. Quali sono gli analisti che parlano di rally di natale e minimi ormai alle spalle? Per caso, sono collegati a qualche società di gestione di fondi o sicav? Devo dire, ad onor del vero, che capita che riescano a generare un clima di fine anno positivo sui mercati, riusciranno anche questa volta?
Devo dire che l’approccio del mercato USA analizzato (lo S&P500) sembrerebbe molto più sobrio di quelli europei infatti, mentre questi ultimi hanno già superato i massimi del 15 agosto, lo S&P500 no! Un ulteriore indice di maggiore maturità dei mercati USA!
Cosa notiamo dal grafico? Intanto che la linea discendente disegnata sui massimi non è stata ancora raggiunta (target 4.125) e poi che la rapidità dei rimbalzi sembrerebbe diminuire, segno che le forze rialziste stanno iniziando a diminuire. Certamente non un buon segnale! Prima o poi i ribassisti potrebbero prendere il sopravvento!
Stiamo qui e osserveremo come si metteranno le cose. Buona domenica!
