Auguroni di Buona Pasqua a tutti i nostri assidui lettori e ai loro cari.
Ho scritto quest’articolo venerdì sera ma lo pubblico solo ora perché ho deciso di dare priorità agli articoli tecnici dei colleghi, considerando anche la piacevole sorpresa del seguito che stanno ricevendo, in modo tale da avergli dato la possibilità di beneficiare della pubblicazione nelle newsletter di ieri ed oggi. Questo sarà l’articolo di riferimento di quella di domani, giorno di Pasquetta.
Quanti di noi si concedono momenti di riflessione su famiglia, lavoro o altro mentre stanno guidando l’automobile? Quanti approfittano di una bella corsetta per schiarirsi le idee su decisioni importanti da prendere?
Insomma, ci è ben chiaro il meccanismo che permette alla nostra mente di effettuare anche operazioni complesse, come guidare un’automobile oppure di stare attenti al traffico passeggiando, mentre ci concentriamo su ben altre cose.
Si, la nostra mente complessa mette in opera degli automatismi per svolgere funzioni che reputa conosciute.
Questi automatismi sono il frutto di esperienze passate o di funzioni primordiali legate alla cosiddetta parte rettile del nostro cervello attinenti per lo più alla sopravvivenza (annullare minacce alla vita propria e dei familiari, rifuggire dalle situazioni potenzialmente dolorose, ecc…).
Senza scendere troppo nei dettagli di una materia piuttosto complessa e soprattutto di cui non siamo qualificati, diciamo soltanto che è cosa nota che a volte inseriamo il pilota automatico, consapevolmente o no. Personalmente non saprei dirvi quante volte mi sono trovato in automobile sotto l’ufficio quando invece avevo preparato la borsa per stare fuori regione per lavoro. Semplicemente, preso da altri pensieri, invece che prendere la via del casello autostradale ho imboccato la strada che faccio circa quattro volte su cinque nel corso dell’anno. Evidentemente sto anche invecchiando, per non essere troppo severo con me stesso!
Questi automatismi sono delle predisposizioni, delle inclinazioni, che chiameremo BIAS COGNITIVI.
Perché quest’argomento? Perché molte volte facciamo delle grandi fesserie, anche sulle scelte di investimento, solo perché la nostra mente ci gioca dei bruttissimi scherzi facendo semplicemente ciò che è abituata a fare in assenza di “consapevolezza strumentale”.
Il mercato azionario sale per due anni, cosa ci propone la nostra adorabile mente? Ovviamente che salirà per sempre! Quindi come tendenzialmente si agisce? ALL IN, tutto sul mercato azionario!!!
Il mercato scende da 6 mesi, cosa ci propone quella gran furbacchiona della nostra centralina di elaborazione dati? Che scenderà per sempre (peraltro le situazioni di potenziale dolore necessitano di tempi di conferma più accelerati, sei mesi di ribassi sarebbero più che sufficienti)! Quindi che facciamo? Corsa all’ATM bancomat per prelevare tutti i nostri risparmi di una vita per riempire il materasso sperando che i nostri piccoli figli indossino i pannolini!
Ovviamente, non deve andare necessariamente così. Affidiamoci a modelli matematici oggettivi, basati su studi oggettivi, su evidenze e dati oggettivi, ad anni di studi economici e statistici, attuando infine le buone norme di money management che certamente, a prescindere dalla direzionalità del mercato, ci aiuteranno a non farci male economicamente.
Non avete voglia di impiegare i vostri prossimi 10 anni per imparare e sperimentare tutte le azioni menzionate sopra? Affidatevi ad un professionista serio e competente, che in maniera fredda, non essendo il proprietario dei capitali che gestirebbe, e competente vi consiglierà al meglio!!!
Avete invece voglia di impiegare i vostri prossimi 10 anni per imparare e sperimentare tutte le discipline menzionate sopra? Fantastico, continuate a seguirci su questo blog e, nel frattempo,……. affidatevi ad un professionista serio e competente, che in maniera fredda, non essendo il proprietario dei capitali che gestirebbe, e competente vi consiglierà al meglio!!!
Se per un semplice mal di denti vi rivolgete al dentista, spendendo qualsiasi cifra pensando inizialmente, quando il dente duole, che sia ben impiegata per poi cambiare idea, appena il dolore passa, imprecando contro il dentista per l’entità della spesa; come mai preferite perdere un mare di soldi col fai da te, senza avere basi solide in discipline economiche focalizzate sui mercati finanziari, invece di avere un buon professionista su cui imprecare e sfogarsi catarticamente?
Con un professionista i soldi sarebbero gestiti meglio e lo sfogo post imprecazione assicurato!
Ve lo dico io il perché, è un BIAS cognitivo che vi fa fare ciò che fate quando si scollega un tubo di scarico del lavandino e, invece di spendere 60€ di idraulico, perdete una domenica per ripararlo da voi! Questo naturalmente non sarebbe sbagliato di per sé, posto che avete qualche nozione di idraulica, altrimenti correte il rischio di trovarvi una casa allagata e danni per qualche migliaio di euro se non di restare folgorati perchè l’acqua rischia di finire su cavi elettrici o prese.
Tranquilli, alle vostre imprecazioni i professionisti seri sono abituatissimi, non esitate!
Lo so, non era il giorno più appropriato per parlare di imprecazioni ma credo che l’argomento sia forse tra i più utili che un buon investitore dovrebbe affrontare sin da subito a maggior ragione di questi tempi.
Mi occupo di finanza da oltre un ventennio (a vari livelli, utilizzando tanti strumenti diversi ed investendo con modulazione del rischio da zero a tutto in base alla leggibilità dei mercati) ma vi assicuro che, anche per diversificare una parte del patrimonio rispetto al mio stile di investimento, delego la gestione di una parte di esso ad altri professionisti. Anche se ormai ho una enorme fiducia nelle mie analisi sui mercati, spendo soldi per la sottoscrizione di almeno tre abbonamenti a report di analisi con punti di vista spesso diversi. La cieca fiducia in se stessi, senza i salutari dubbi, è il primo passo verso il baratro. Per ultimo, quando formulo suggerimenti sui capitali di altri certamente ho una obiettività diversa di quando faccio valutazioni sul mio patrimonio e non nascondo che spesso alcuni BIAS cognitivi li patisco anch’io (li riconosco ma dopo averli subiti).
Un punto percentuale di costi per un professionista sarebbe certamente ben speso se il differenziale di rendimento finale fosse favorevolmente superiore, ed anche se fosse uguale varrebbe sempre la pena avere un soggetto su cui scaricare la colpa nei momenti difficili anziché farlo con se stessi difronte ad uno specchio e non dormirci la notte.
Torneremo in modo più dettagliato sull’argomento “BIAS cognitivi” parlando di “finanza comportamentale”.
Buona Pasqua a tutti!!!