La settimana è risultata piuttosto convulsa, il boccino è in mano all’emotività scriteriata. Mercato da +3% dopo il rialzo dei tassi FED (Federal Reserve, ossia la banca centrale USA) di mercoledì che poi si rimangia tutto, ed anche di più, tra giovedì e venerdì.
Poco sembrerebbe chiaro, non apprezzo giudicare i singoli movimenti giornalieri e tanto meno quelli infragiornalieri, li reputo troppo carichi di rumore, di entropia. Per fare una valutazione seria parto minimo da un grafico settimanale. Di seguito quello dello S&P500
Una candela che sembrava finalmente volgere al bello, in seguito lo vedremo in un altro grafico, ma poi è finita malissimo con una prosecuzione da manuale (massimi e minimi decrescenti rispetto alla precedente e body rosso). Ma analizziamo come è andata la settimana. Di seguito il grafico giornaliero.
Rumore di fondo come poche altre volte si è visto. Analizziamolo:
- (1) i mercati USA aprono più o meno allo stesso livello della chiusura del venerdì precedente e si portano subito in territorio negativo anche grazie ad un “flash crash” da “fat finger” avvenuto sui mercati europei alle 9:57 circa di mattina (traduco: un ribasso veloce, tutto in 3 minuti, dovuto ad un dito grasso, è ciò che si dice quando si sta parlando dell’errore di inserimento ordini di un intermediario/broker, dito grasso che pigia un tasto anziché un altro).
- (2) i mercati rimbalzano del 3% alle 20:30 di mercoledì 4 maggio, subito dopo l’inizio del discorso di Jerome Powell Presidente della FED, in cui si giustificava la visione futura che aveva portato la banca centrale ad alzare di 0,5% i tassi come non si vedeva dal 2000. Ma come, vengono mossi i tassi al rialzo e le borse festeggiano? Infatti, purtroppo accade anche che il primo tizio (magari abbastanza autorevole) che fornisce la sua lettura sull’evento guida alcuni operatori senza una vera bussola!
- (3) dopo una notte lunga e tempestosa, probabilmente riflettendoci sopra a mercati chiusi e pressione del sangue tornata nella norma, qualcuno deve aver pensato: “ma qui costerà tutto di più, i mutui che quasi hanno raggiunto il 5% di tasso di interesse, l’obbligazione di stato che torna sopra il 3%, i tassi debitori più costosi di tutti i finanziamenti chiesti per effettuare i buy-back aziendali, ecc….”. Quindi, tutti hanno venduto e i mercati Usa hanno chiuso mediamente a -4%. Naturalmente il venerdì è l’ultimo giorno della settimana e pochi apprezzano di stare sulla graticola mentre vanno liberamente a far spesa nei supermercati.
Insomma, poche idee ma confuse. Addirittura una delle spiegazioni date per il rialzo del mercoledì, post intervento sui tassi USA, è stata che la banca centrale ha evitato di rialzare i tassi di 0,75% e che non ha affrontato l’argomento nella riunione, ha solo deciso di continuare a rialzare per sole altre 2 volte nei prossimi 3 mesi (una ogni mese e mezzo), di “soli” 0,5%. COSE DA PAAAZZI!
Ma cosa ci vuole per far capire che l’economia, grazie anche ad una politica scellerata quanto sregolata post-covid (“helicopter money”), è totalmente fuori controllo? Cosa ci vuole per far capire che il 2020 è stato un anno con un risultato del PIL USA complessivo di -3,5% mentre lo S&P500, pur dopo un mese di marzo da incubo, ha chiuso con una performance di +18%?
Insomma, sembrerebbe che semplicemente sui mercati sia suonata quella sveglia che qui sosteniamo da inizio gennaio che si sarebbe attivata. Abbiamo mostrato degli indicatori palesi (rivedete gli articoli) pur sapendo che la realtà non sia sempre piacevole.
Non ci resta che sperare che, dopo 5 candele ed un supporto molto delicato intorno a 4.050 di S%P500, la prossima settimana inizi un rimbalzo sensibile che riporti lo S&P500 intorno a 4.300. In fondo, è vero che la candela di questa settimana è molto ampia con massimi e minimi inferiori ai precedenti ma è anche vero che il body della stessa è molto sottile, segno che l’indecisione è ancora tanta sebbene alla fine la chiusura di settimana non è distante da come è iniziata. Speriamo che i livelli di 4.050 prima e 3.700 dopo tengano, altrimenti sarebbe notte fonda perché scatterebbero altri fattori (ricoperture, fly to quality, frustrazione della clientela retail, ecc….) che porterebbero ad annullare le spinte rialziste.
Vedremo.
Buon fine settimana e FORZA UCRAINA!!!