La scorsa settimana abbiamo affrontato la questione della rottura della trend line ribassista che unisce i massimi relativi discendenti da inizio 2022 e che funge da resistenza. Ebbene, nonostante siamo li (sulla resistenza), il movimento dei prezzi è stato respinto, non c’è stata rottura!
Attenzione, ciò non vuol dire che non si sia posticipato il movimento di una settimana, ossia che la resistenza non sia rotta nel corso della prossima settimana. Mercoledì i prezzi hanno fortemente reagito in ribasso, confermato anche giovedì ma….venerdì il mercato ha avuto un forte impulso rialzista che lo ha riportato a poco più di un punto percentuale dalla suddetta resistenza. Bene, qualcuno dirà: “va bene, ma è chiaro che, con una chiusura di venerdì da +1,89%, lunedì, o al massimo martedì, la resistenza sarà rotta”. Può essere ed io per primo credo che le probabilità siano a favore ma, attenzione, non dimentichiamo che venerdì era il terzo venerdì del mese, giornata di scadenza di diverse tipologie di derivati. Perché quest’ultimo rilievo dovrebbe rappresentare un punto di attenzione? Semplicemente perché non sarebbe totalmente fuori dal mondo che il movimento rialzista sia stato il frutto della necessità dei numerosi ribassisti di fine 2022 (non dimentichiamo che l’80% dei derivati a quel tempo erano a ribasso anche tramite “vendita” di opzioni call) di acquistare sul mercato, a qualsiasi prezzo, i titoli da consegnare a fine contratto.
Mentre, teniamo anche d’occhio il supporto a quota 3.850 punti, se il mercato dovesse rompere quello potrebbero aprirsi scenari diametralmente opposti. Ovviamente, per rotture di resistenze o supporti si parla di prezzi in chiusura di seduta, meglio di settimana.
Parliamo di una totale eresia? Onestamente penso di si ma lo sapremo entro la prossima settimana, nel frattempo siamo qui a monitorare come sempre!
Buona domenica.