La scorsa settimana ci siamo lasciati con il grafico seguente indicando il livello di 4.583,91 come discriminante per poter definire il movimento in corso come nuova inversione di tendenza rialzista, quindi proseguendo il rialzo attuale, oppure come rimbalzo soggetto a riprendere il ribasso precedente con allunghi del movimento principale (ad oggi appunto ribassista).
Come sono andate le cose? Di seguito il grafico aggiornato:
Cosa possiamo notare?
Purtroppo è stata realizzata una candela neutrale dal punto di vista del prezzo. La chiusura settimanale non ha rotto al rialzo i 4.584, che poi dovrebbe ulteriormente essere confermata con un sufficiente distanziamento dal livello sensibile (io preferisco attendere un ulteriore 1% prima di poter dire che la rottura è confermata). Ma, non solo non ha rotto al rialzo, di fatto non ha neanche invertito la tendenza chiudendo la settimana praticamente allo stesso prezzo di chiusura della precedente.
Di regola una cosiddettà “star” (candela con apertura e chiusura circa allo stesso livello, quasi a non avere “body” e ad assomigliare ad un “+”) è spesso indice di forze contrastanti che frequentemente portano ad una inversione ma, essendo molto vicina ai livelli massimi della candela precedente, una speranza di prosecuzione di rialzo c’è.
Confidiamo in una qualche notizia positiva entro la metà della prossima settimana.
Di certo, però, il movimento ha confermato al validità della struttura di analisi. Appare evidente che il prezzo, una volta giunto al livello individuato settimane fa dal modello spiegato, ha arrestato la sua evoluzione.
Si tratta di magia? No, solo di un tipo di analisi statistica-grafica spiegabile matematicamente e che funziona anche per il solo fatto che i professionisti della finanza (gestori, grandi finanzieri, ecc…) lo adottano e si muovono di conseguenza. Se un modello è conosciuto da molti e un livello è considerato sensibile dagli stessi, genera consensus e costringe tutti a stare alla finestra per capire se sarà rotto al rialzo o al ribasso per agire di conseguenza.
Non c’è molto altro da dire questa settimana, il tasso di inflazione USA ed UE hanno sorpreso al rialzo, i salari orari USA sono saliti, l’indice dei direttori degli acquisti sono peggiorati sia in Europa che negli Stati Uniti, ecc…. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole, diciamo da fine anno scorso che il quadro macroeconomico sarebbe peggiorato e nostro malgrado sta avvenendo.
Purtroppo per me, sono costretto a continuare a sottoporvi il grafico “FANTASCIENZA”, non vuole proprio saperne di invalidarsi:
Ho preferito inserire nell’aggiornamento 2 medie mobili semplici (a 4 e 52 periodi, che sul settimanale si traducono in media sui prezzi nel mese e nell’anno), giusto per poter approfittare di questo giochino per meglio rappresentare il reale timore che in questi giorni produce brividi freddi sulla schiena degli operatori professionali sul mercato.
Cos’è una media mobile? Null’altro che la curva costituita dal susseguirsi dei risultati della media semplice di tutte le rilevazioni diviso il numero di rilevazioni:
Chiaramente, ogni volta che aggiungo l’ultima chiusura settimanale nella formula, dovrò anche escludere la rilevazione più vecchia in modo da poter sommare sempre lo stesso numero di rilevazioni.
Il grafico successivo illustra quanto avvenuto nel 2008, osservate come si sono comportate le due medie mobili in questione:
La media mobile a 52 periodi (sempre sul grafico weekly, ossia settimanale) diventa una sorta di resistenza dinamica che respinge la media mobile più veloce a 4 periodi. In quel caso la respinge al ribasso per ben due volte prima del periodo peggiore.
Speriamo veramente che non accada.
Pace per gli ucraini!!!