Quello appena terminato è stato un venerdì sorprendente, cerchiamo di capirne i motivi.
Iniziamo con evidenziare che le banche centrali a nostro avviso si sono pronunciate con un classico colpo a vuoto. Non ci è sfuggito che i tassi siano di fatto saliti, sia in Europa che negli USA, ma è anche vero che in Europa il rialzo fino a 10 giorni prima fosse previsto di 0,50% e che negli USA gli ultimi dati tutto hanno mostrato tranne che un allentamento delle tensioni inflazionistiche (richieste di disoccupazione che non mostrano drastici cali, consumi ancora elevati, ecc…). Oltre a questo, non abbiamo fatto a meno di notare che i discorsi dei governatori, successivamente alla comunicazione della decisione sui tassi, sono stati molto prudenti, pacati e senza assunzioni di alcuna posizione sul futuro. Insomma, non potevano non alzare i tassi perché avrebbero destato preoccupazioni in merito ai sistemi bancari internazionali, non potevano alzare di 0,50% perché effettivamente questi ultimi ne stanno iniziando a risentire e la paura di una recessione più pesante di quanto si preveda è ancora alta. Hanno di fatto alzato senza calcare la mano. Forse la decisione migliore.
Come hanno reagito i mercati? Con un forte impulso che si è concretizzato venerdì, quasi a dire: le trimestrali sembrano essere andate meglio del previsto, le banche centrali sono tranquille, il sistema bancario internazionale (pur con qualche difficoltà) sembra reggere, i dati macroeconomici reggono….i mercati potrebbero avere un mese e mezzo di tranquillità prima di un nuovo pronunciamento della FED e della BCE. Ovviamente tutto ciò a meno di notizie shock (per esempio dal mercato immobiliare o da qualche altra banca statunitensi).
Vediamo come hanno chiuso i mercati.
Lo S&P500, il nostro caso studio, ha chiuso una settimana negativa pur avendo realizzato una performance del 1,85% solo venerdì. Il trend è intatto e la sensazione è che, alla luce di quanto detto sopra (trimestrali superiori alle attese, tassi forse ai massimi, ecc…) possa riprovare ad aggredire prima quota 4.200 e poi 4.300. Vedremo se troverà il giusto consenso per realizzarlo.
A guardare bene il rialzo in corso, però, va fatta una precisazione, è avvenuto soprattutto grazie a 7 titoli che hanno performato molto positivamente (pur non essendo ancora giunti ai valori di fine 2021): Apple, Microsoft, Amazon, Alphabet, NVIDIA, Meta e Tesla che insieme hanno prodotto circa l’80% della positività da inizio anno.
Gli altri indici
Cosa hanno fatto gli altri indici?
Questo indice è nient’altro che uno S&P500 equipesato, ossia tutti i titoli che lo compongono contribuiscono allo stesso modo alla performance (e non come lo S&P500 normale che tiene conto delle capitalizzazioni dei singoli titoli contenuti). Come si può agevolmente notare, mentre l’S&P500 normale ha quasi raggiunto nuovamente il massimo relativo di fine gennaio, l’andamento dell’ “equali weighted” è molto più contenuto, segno che la maggior parte dei titoli non è salito.
Facile notare che il rialzo del Nasdaq Composite (indice composto da circa 3.000 titoli) è molto inferiore a quello del Nasdaq 100 (che annovera solamente i primi 100 titoli per capitalizzazione).
Seguendo lo stesso ragionamento, il Russell 2000, che rappresenta il mercato USA a bassa capitalizzazione, praticamente non ha quasi partecipato al rialzo da ottobre in poi ed è certamente più prossimo ai minimi rispetto agli altri indici.
Naturalmente, questo ragionamento è solo a scopo didattico e non spetta a noi fornire indicazioni di investimento (e decliniamo qualsiasi responsabilità in merito a decisioni personali di investimento che i lettori attueranno) ma sentiamo di suggerire cautela, a noi non pare che sia sano un rialzo a cui partecipano solo 7 grandi multinazionali. Non è detto che i mercati scendano, anzi ad oggi sembrerebbero positivi, ma neanche che salgano molto e comunque la precarietà è tale che basta una notizia negativa per tornare a scendere. Ci sono ancora troppi nodi da sciogliere, sistema bancario USA in difficoltà e che sta limitando i prestiti al sistema economico (credit crunch), una probabile imminente recessione USA, inflazione ancora da domare definitivamente, tensioni geo-politiche, ecc…
Occorre fare molta attenzione, ci aggiorniamo alla prossima settimana. Buon week end.