Altra settimana interlocutoria per lo S&P500, ormai la quarta nel range tra 3.650 e 3.950 che alimenta una piccola speranza!
Non è un cattivo segnale ma i rischi sono ancora molto alti. Intanto va considerato che comunque la candela settimanale ha realizzato minimi e massimi decrescenti rispetto alla scorsa settimana, anche se il corpo (che delinea i livelli di apertura e chiusura) si è riportato verso la parte alta della candela, e poi c’è sempre da superare la frontiera Maginot delle decisioni di BCE e FED entro fine luglio e del mese di agosto con i suoi volumi ridotti e livello di speculazione molto elevato. Poi, a settembre, ulteriore decisione della Fed e dopo, tra fine mese e inizio ottobre, potremo dire che alcuni livelli avranno tenuto e che forse il bottom, almeno per quel frangente, sarà stato testato.
Sintetizzo meglio: è confortante vedere un movimento laterale che dura già da quattro settimane ma è ancora troppo presto per ritenersi fiduciosamente fuori pericolo. Di seguito il grafico.
Con questa volatilità e questi presupposti, farsi le ferie prima di prendere decisioni importanti di ingresso potrebbe non essere una cattiva decisione. Quanto detto, non certo perché i mercati non possano salire da domani con decisione, ma solo perché penso che ci siano ancora dei nodi da sciogliere e, comunque, tutte queste probabilità che passino da ribassisti (ormai da 6 mesi) a rialzisti con forte impulso non le vedo. Magari meglio acquistare su una inversione di tendenza verificata che non nel tentativo di prendere i minimi di mercato quando ancora le banche centrali sono in piena manovra restrittiva (senza ancora la prova di successo, anzi l’inflazione è salita al 9,1% negli USA) e durante un mese fortemente speculativo. Poi, si sa, non diamo suggerimenti operativi ma solo una view suffragata da statistiche o informazioni macroeconomiche poi ognuno è giusto che segua le proprie analisi assumendosene la responsabilità.
Alla prossima settimana.